Riassunto attività Moving Forward 2023

Ecco una lista non esaustiva delle attività che abbiamo portato avanti nel 2023 dentro e fuori dal Comites e il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.

Diritti dei cittadini: 

– continuazione di una serie di webinars sul settled status, che si possono trovare registrati qui, qui e qui.
– creazione e coordinamento del gruppo Brexit e integrazione europea nel CGIE
– preparazione di documento per il CGIE sul diritto di voto alle elezioni europee
-rappresentato Comites e CGIE ad evento alla EU delegation in the UK
– partecipazione ad audizione parlamentare sulla tematica del settled status
Aiuto pratico ai connazionali: 
– webinar SPID disponibile qui
– Collaborato con altri per elaborare istruzioni riguardo gli appuntamenti per i passaporti presso il Comites

Cultura:
– Partecipazione al gruppo di lavoro sul progetto di reportage sulla comunita’ italiana, in fase di pre-produzione presso Complitaly, grazie a fondi provenienti dai tre Comites del Regno Unito
– Contatti con il Museo dell’Emigrazione Italiana per possibili collaborazioni
Aldifuori del Comites
– relatori ad un incontro organizzato da the3million e dalla Greater London authority sul diritto al voto degli italiani nel post Brexit presso il Consolato
– collaborazione con parlamentari eletti nella circoscrizione Europa per iniziative relative al voto per le elezioni Europee del 2024
– organizzazione aperitivi progressisti, incluso con la produttrice del documentario Netflix su Vatican Girl
conferenza sulla crisi climatica vista dagli Italiani a Londra, organizzata nell’ambito della prestigiosa London Climate Action Week, in collaborazione con il network ClimItalians. Registrazione dell’evento disponibile qui.

Feedback ricevuto per evento in presenza su multilinguismo

I nostri 5 consiglieri partono con entusiasmo, ma si scontrano con la “vecchia politica”

Il 3 Dicembre, grazie al vostro sostegno, sono stati eletti 5 nostri consiglieri: Elena Remigi, Dimitri Scarlato, Germana Canzi, Golam Maula Tipu e Anna Cambiaggi.

La nostra lista è risultata seconda, al 30%, con 1159 voti e 5 consiglieri, dopo la lista di Mani Unite che domina il Comites da decenni e per molto tempo è stata l’unica lista nelle elezioni: 1399 voti (6 consiglieri). Fanno seguito Insieme per Cambiare con 870 voti (4 consiglieri) e il Movimento Italiano in Europa 714 voti (3 consiglieri).

Ringraziamo tutti i nostri candidati non eletti per l’impegno speso e soprattutto i nostri elettori. Abbiamo avuto un appoggio molto forte da parte di varie persone della comunità italiana meno rappresentata fino ad ora nei Comites ma molto importante nel contesto dell’emigrazione italiana in Inghilterra – il mondo della ricerca universitaria, la cultura e il mondo delle ONG.

La nostra lista è stata anche sostenuta da diversi candidati della folta e storica comunità italiana di Bedford, i cui elettori ringraziamo (non ci dimenticheremo delle vostre istanze). Siamo anche orgogliosi di aver ottenuto un considerevole numero di voti della comunità italo-bengalese in rappresentanza del fatto che una larga parte degli Italiani in Inghilterra e Galles non sono nati in Italia, ed è importante riflettere e sostenere nei Comites questa diversità delle nostre comunità.

Il nostro approccio collegiale

Elena Remigi, la nostra capolista, ha immediatamente – all’indomani del risultato – contattato vari neo eletti e capolista, per sentire che idea di Comites avessero, e per proporre alla lista Mani Unite, in quanto lista con più voti, un lavoro di cooperazione e di forte convergenza sui punti del programma che riguardano i cittadini, i servizi consolari ecc. Come Moving Forward abbiamo sempre sottolineato l’importanza di lavorare in armonia con tutte le liste e valorizzare tutti, con l’intenzione di proporre un lavoro collegiale e basato sul consenso nel nuovo Comites, all’insegna dell’ottimo lavoro svolto in armonia dai consiglieri dei vari gruppi nel Comites uscente, a partire dal 2018.

In preparazione della prima riunione del 16 Dicembre 2021, in cui si sarebbe eletto l’esecutivo del Comites, nonostante la nostra volontà di sostenere un presidente di Mani Unite nella persona di Alessandro Gaglione, avendo egli ricevuto il maggior numero dei voti, abbiamo saputo di conversazioni dietro le quinte tra le altre liste, volte ad escluderci da qualunque carica di rilievo attraverso un vero e proprio “veto” nei nostri confronti, le motivazioni del quale non ci sono state spiegate.

La prima riunione del 16 Dicembre è stata quindi, purtroppo, uno spettacolo poco edificante in cui noi abbiamo cercato di fare pressione perché i motivi del veto nei confronti della nostra lista fosse discusso pubblicamente e in maniera trasparente. E’ inutile fare riunioni aperte al pubblico o in livestream, se poi la maggior parte delle conversazioni e decisioni importanti avvengono dietro le quinte. Noi siamo per la trasparenza.

Alla riunione difatti non è stata data la possibilità alla nostra lista di discutere la ragione per cui avremmo voluto Elena Remigi alla vice presidenza: l’enorme esperienza sulla protezione dei diritti dei cittadini nella Brexit, e il fatto che si tratti di una persona che, avendo già un profilo mediatico, potrebbe aiutare i Comites a farsi conoscere maggiormente; il fatto che pochi cittadini li conoscano è motivo di molte critiche e uno dei motivi principali per cui c’è troppa poca affluenza al voto.

Francesca Doria della lista Insieme per Cambiare, arrivata terza alle elezioni, dopo Moving Forward, ha ricevuto i voti  di due delle altre liste, mentre Elena Remigi ha ricevuto solo i voti della nostra. Secondo le regole dei Comites questo ha determinato che andasse a lei la vice presidenza.

Ovviamente a livello di principio, siamo contenti del fatto che la vice presidenza sia andata a una donna di una lista nuova nei Comites. Ma rimane in fatto che nessuno dei candidati per l’esecutivo e’ stato presentato come si deve, e non c’e’ stata nessuna discussione; e’ chiaro che la decisione su chi dovesse ottenere cariche di rilievo era stata gia’ presa dalle altre liste dietro le quinte.

Purtroppo, pur augurando buon lavoro alle persone elette nelle varie cariche, riteniamo che questa maniera di agire sia caratteristica della vecchia politica dei Comites. Difatti, già a seguito delle precedenti elezioni, ci furono interferenze politiche simili volte ad escludere Moving Forward. Solo dal 2018 le cose cambiarono, e grazie a questo spirito di collaborazione fu possibile nei Comites portare avanti dei progetti interessanti e davvero d’impatto, soprattutto grazie all’inclusione del nostro consigliere uscente Andrea Pisauro. L’ultimo progetto coordinato da Pisauro è infatti un rapporto sull’impatto di pandemia e Brexit sugli Italiani in Gran Bretagna, presentato pochi giorni fa all’Istituto Italiano di Cultura.  Numerosi altri progetti culturali e di ricerca portati avanti anche dai consiglieri Dimitri Scarlato, Marco Beranzoni e Golam Tipu sono elencati nei nostri resoconti su questo sito.

Purtroppo la situazione di spiacevole tensione e’ continuata con la riunione straordinaria del 29/12/21, convocata per discutere di due situazioni di ineleggibilita’ tra i consiglieri eletti. La legge e’ chiara, a nostro avviso, sul fatto che questi due consiglieri non siano eleggibili – uno per avere gia’ fatto parte di Comites per due mandati consecutivi, e uno per la sua carica professionale di coordinamento di un patronato, che creerebbe un potenziale conflitto di interessi.

Purtroppo, essendo in minoranza, non siamo riusciti a far rispettare dei principi che riteniamo fondamentali per un Comites credibile senza potenziali conflitti di interesse. Non abbiamo nessun interesse particolare a insistere, oltre alla trasparenza: se i due consiglieri si dovessero dimettere, i posti vacanti verrebbero assegnati a candidati delle loro liste, non alla nostra. Non cerchiamo il conflitto con le altre liste per il gusto di farlo, e anzi rimaniamo aperti alla collaborazione futura: la nostra motivazione su questa questione e’ esclusivamente volta a cercare di sfatare certe accuse che vengono fatte ai Comites di essere dominati da “sempre le stesse facce” e di essere poco trasparenti e con conflitti di interessi.

Ci stiamo prendendo una pausa di riflessione per decidere cosa sarà necessario fare, e per questo ci scusiamo anche del ritardo nel postare questo blog dopo le elezioni. Intanto, vorremmo dire ai nostri elettori che noi comunque andiamo avanti a difendere i diritti dei cittadini e a fare pressione per il miglioramento dei servizi consolari. Stiamo comunque lavorando su una serie di idee e faremo certamente tutto ciò che sarà possibile per portare avanti quello che abbiamo promesso nel nostro programma.

Cosa abbiamo fatto nel Comites di Londra, un lavoro da portare avanti, insieme!

Il prossimo 3 Dicembre si terranno le elezioni per il rinnovo, in tutto il mondo, dei Comites ed è con grande piacere che annunciamo che la lista Moving Forward – Democrazia Bene Comune ha deciso di ripresentarsi a questo appuntamento candidandosi a guidare il Comites di Londra.

La nostra decisione riflette la volontà di continuare il lavoro svolto col mandato ricevuto dai cittadini nelle elezioni del 2015 e portare il Comites di Londra a un salto di qualità che lo renda il più attivo, innovativo ed intraprendente della rete di Comites nel mondo.

Sappiamo che molte persone non conoscono l’operato dei Comites e in alcuni casi ne contestano l’utilità. Ne capiamo le ragioni. Tuttavia è proprio in virtù del nostro lavoro di questi anni che ci sentiamo di affermare che un Comites è un importante presidio democratico che può fare molte cose utili per le comunità di italiani residenti all’estero.

Il lavoro svolto negli ultimi tre anni nel Comites di Londra offre una chiara dimostrazione di quanto e come ci si possa rendere utili alla comunità.

A partire dalla fine del 2018 infatti, dopo i primi tre anni di mandato segnati da difficoltà di interazione tra i consiglieri delle varie liste, il Comites di Londra ha trovato un suo assetto ed ha iniziato a lavorare con impegno ed unità d’intenti anche aiutato dalle pressanti esigenze create dalla Brexit.

L’istituzione di un gruppo di lavoro sulla Brexit che ha ricevuto un forte impulso dai consiglieri di Moving Forward Andrea Pisauro e Dimitri Scarlato, quest’ultimo ricandidato, e che ha operato in stretta sinergia con in Consolato Generale di Londra ha portato alla formulazione di un piano di azione biennale e a una migliore organizzazione del lavoro del Comites

Il primo pilastro del piano è stato una capillare azione di informazione volta ad aiutare i cittadini a fare domanda per il Settled e pre-Settled Status, gli schemi governativi per mantenere i propri diritti post-Brexit.

Prima dello scoppio della pandemia per tutto il 2019 sono stati infatti organizzati, in partnership con l’associazione New Europeans, una serie incontri informativi su tutto il territorio della circoscrizione Consolare. In totale sono stati organizzati una dozzina di incontri a Londra, a Bedford (grazie al forte impulso del consigliere Fiorentino Manocchio, anch’egli candidato con Moving Forward) e in altre località con alta concentrazione di italiani a cui hanno partecipato centinaia di connazionali. Questo lavoro è continuato anche dopo l’inizio della pandemia con l’invio di oltre 40mila lettere ai cittadini italiani anziani accompagnate da un volantino illustrato che spiegava come fare l’application. Allo stesso tempo abbiamo raggiunto la parte più giovane della comunità con una serie di infografiche sponsorizzate sui social media che hanno raggiunto migliaia di concittadini. Per tutta la durata del periodo di registrazione, il numero di telefono del segretario del Comites è stato letteralmente subissato di telefonate di connazionali che avevano bisogno di aiuto e tutti i consiglieri hanno fatto davvero il possibile per aiutare i connazionali che hanno riscontrato difficoltà nell’application, molto diffuse tra anziani, giovani precari e adulti, tra cui moltissime donne, senza continuità lavorativa, una percentuale significativa del quasi mezzo milione di italiani che hanno fatto domanda per Settled o Pre-Settled Status. A questo link è possibile leggere un breve report sulle attività svolte.

Il gruppo Brexit del Comites ha inoltre portato avanti un lavoro di analisi delle modifiche alla legislazione introdotte in tantissimi ambiti di interesse per la comunità italiana dagli accordi sulla Brexit, finalizzati nell’accordo di separazione, firmato nell’autunno 2019 che regola anche i nostri diritti post-Brexit e poi nell’accordo firmato alla vigilia di Natale del 2020 che regola tra le altre cose, gli attuali rapporti commerciali tra Regno Unito ed Unione Europea. Per questo studio il Comites si è avvalso di un collaboratore esterno, selezionato tramite regolare bando come tutte le posizioni aperte in questo Comites. A breve pubblicheremo sul sito tutto il lavoro prodotto.

Accanto a questo lavoro di informazione e assistenza e monitoraggio legislativo, il Comites, sempre su iniziativa dei consiglieri di Moving Forward ed in partnership con la campagna Take a Break from Brexit ha inoltre organizzato, nella primavera del 2019, il concorso culturale What Does Brexit Mean to You? che ha visto la partecipazione di decine di artisti italiani ed europei in cinque categorie artistiche. A questo link potete curiosare le opera vincitrici premiate ad una cerimonia in Consolato nel Giugno del 2019. Il lavoro a supporto della cultura italiana è continuato anche con il patrocinio ad altre iniziative come il patrocinio al teatro siculo-inglese della Trinacria e quello al Musical degli italiani a Londra.

Da sinistra, il tesoriere uscente del Comites di Londra Ezio Fabiani, i consiglieri uscenti di Moving Forward Andrea Pisauro e Marco Beranzoni, la collaboratrice del Comites Elisa De Pasquale, la madrina del concorso e capolista di Moving Forward Elena Remigi e il consigliere uscente e candidato Dimtri Scarlato alla cerimonia di premiazione del concorso culturale What Does Brexit Mean to You?

Molta attenzione è stata anche dedicata al tema dei servizi consolari, in cui il Comites si è fatto sistematicamente portavoce presso il Consolato delle difficoltà di migliaia di cittadini italiani alle prese con serie difficoltà nei rinnovi dei passaporti e in altre pratiche burocratiche, problematiche divenute particolarmente serie dopo lo scoppio della pandemia. Abbiamo fatto questo lavoro con passione sebbene occorre ricordare che la situazione fosse andata gradualmente migliorando, grazie all’assunzione, negli anni post-Brexit, di un maggior numero di addetti e a un buon lavoro di recupero di oltre 35 mila pratiche arretrate nel Luglio 2020 che hanno portato a una significative riduzione di tempi di attesa per iscrizioni e cambi di indirizzo dell’AIRE come di molte altre pratiche, che vengono ora processate in pochi giorni. Molto tuttavia rimane da fare sia nel migliorare la comunicazione tra il Consolato e i cittadini, sia nel chiedere con forza che non vengano ridotti gli attuali livelli di organico nel Consolato di Londra mentre si procede finalmente alla riapertura di quello di Manchester e anzi noi chiediamo con forza che si pianifichi la riapertura di uno sportello Consolare a Bedford.

Oltre alle attività direttamente legate alla Brexit, il Comites ha intrapreso con decisione e con il significativo contributo dei consiglieri di Moving Forward un lavoro di ricerca e analisi dei mutamenti nella comunità.

Il primo di questi studi ha avuto come oggetto l’analisi dei flussi di “onward migration” all’interno della comunità italiana nel Regno Unito. La migrazione si configura infatti sempre di più come un processo continuo in cui i cittadini si spostano più di una volta nella vita portando al moltiplicarsi delle opportunità e delle relazioni, ma anche dei problemi e delle vulnerabilità. Questa ricerca cerca appunto di capire come cambiano le esigenze dei migranti italiani che continuano a spostarsi e si è focalizzata, nel primo studio portato avanti in collaborazione con un gruppo di giovani ricercatrici italiane al King’s College di Londra coordinato dalla Prof. Talani, sul caso scuola della comunità italo-bengalese di Ilford, il cui rappresentante, Golam Maula Tipu, è uno dei nostri consiglieri anch’egli ricandidato nel nuovo Comites. Un rapporto su questo lavoro verrà pubblicato nelle prossime settimane. Vorremmo continuare questa importante ricerca nel prossimo Comites esaminando i pattern migratori di altre comunità di migranti con doppia cittadinanza (i.e. italo-brasiliani) e quelli dei giovani italiani della nuova migrazione seguita alla grande recessione del 2007-2009.

Un altro filone di ricerca sta riguardando il più generale impatto di Brexit e pandemia sulla comunità italiana nel Regno Unito. Il Comites ha infatti offerto il proprio patrocinio al report pubblicato dall’associazione Manifesto di Londra nel Dicembre 2020 e, insieme alla stessa associazione ha portato avanti, nel primo semestre del 2020, una propria survey che ha indagato gli orientamenti degli italiani rispetto alla Brexit e alla gestione della pandemia. Questo progetto è stato coordinato dal consigliere di Moving Forward Andrea Pisauro. Questo secondo lavoro verrà pubblicato nelle prossime settimane e costituisce la prima fotografia di cosa pensano gli italiani nel Regno Unito della Brexit e della direzione generale del Paese. Sono risultati estremamente interessanti, che non vi anticipiamo ma che vi invitiamo a leggere non appena pubblicati.

Un ulteriore capitolo di questo capitolo di ricerca è stato costituito da un’approfondita e appassionata storia dell’emigrazione italiana a Bedford, pubblicata in un libretto curato dal consigliere Fiorentino Manocchio, nato e cresciuto a Bedford, e candidato con Moving Forward. Il compendio analizza con interviste e testimonianze dirette, il percorso storico della comunità italiana nella cittadina del Bedfordshire, da quando, agli inizi degli anni ‘50, London Brick Company e altre imprese portarono migliaia di lavoratori italiani, in prevalenza molisani, a lavorare nel settore edile fino ai giorni nostri in cui gli italiani a Bedford sono integrati nel tessuto cittadino esprimendo tra l’altro anche consiglieri nel Council locale come Luigi Reale, per un periodo nostro collega nel Comites e apprezzato punto di riferimento della comunità e lo stesso Fiorentino Manocchio, consigliere del council di  Kempston, un comune di 45 mila abitanti vicino Bedford, dove pure vivono molti italiani.

Il lavoro del Comites negli ultimi tre anni si è concentrato molto anche sul migliorare la comunicazione. La pagina facebook del Comites, creata dai consiglieri di Moving Forward a inizio mandato, ha raggiunto e superato i 4000 likes ed è ormai un punto di riferimento di molti concittadini per informazioni sulle normative COVID sui viaggi da e per l’Italia e su molte altre questioni utili. A partire dall’Autunno 2020 il Comites si è anche dotato di un ufficio stampa, il cui attuale addetto Alessandro Allocca ha fatto un eccellente lavoro per mettere il Comites in contatto con tutti i principali giornali italiani presenti a Londra. Sono stati inoltre realizzati una serie di utili live webinar che hanno avuto molto successo. Tra questi, ci siamo occupati dei problemi relativi all’AIRE, NHS/Sanita, Settled Status, Fisco.

L’arrivo della pandemia ha portato all’inizio del 2020 al rinvio delle elezioni e, per quanto riguarda il gruppo di Moving Forward, alle dimissioni causa maternità della nostra capolista del 2015 Martina Di Simplicio che ringraziamo di cuore per l’impegno di questi anni. A lei è subentrata, seppure per pochi mesi, Tecla Castella, consigliera residente a Oxford. Il Comites nel frattempo si è prontamente trasferito online, con la trasmissione di tutte le assemblee successive all’inizio della pandemia in diretta streaming su facebook, (qui un esempio).

Un punto a parte merita l’esame del bilancio che il Comites uscente lascerà a quello che verrà eletto a Dicembre. Trovatosi nel 2015 ad affrontare una situazione di bilancio complessa, nel corso degli anni il Comites ha estinto ogni debito, tagliato molte spese inutili, ha aperto un conto in banca dove ha accumulato un piccolo ma significativo avanzo di bilancio anche grazie al fatto che moltissime delle attività descritte in precedenza sono state finanziate sulla base di progetti integrativi presentati al ministero, senza usare il finanziamento ordinario. Pensiamo che questa buona gestione finanziaria, di cui ringraziamo il tesoriere uscente Ezio Fabiani, metta il Comites che andremo ad eleggere nelle condizioni di continuare a lavorare seriamente incrementando il volume delle attività. Ci piace inoltre immaginare che una parte del bilancio possa essere gestita in modo partecipato con i cittadini, andando a finanziare i progetti più interessanti e utili presentati dai cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare. A questo link si possono consultare i bilanci di questi anni.

A tutti coloro che pensano che il bilancio del Comites, poche decine di migliaia di euro l’anno, sia uno spreco vorremmo fare riflettere sul fatto che questo bilancio oltre a pagare gli stipendi di tre dipendenti (un segretario, un grafico e un addetto stampa estremamente professionali e al servizio della comunità), ha permesso di svolgere tutte le attività che abbiamo sopra riassunto. Noi crediamo che siano soldi ben spesi e siamo orgogliosi che lo stato italiano offra alle comunità di suoi cittadini emigrati un piccolo fondo a disposizione dei cittadini che si autoorganizzano democraticamente. Il Comites è sostanzialmente questo. Se il suo bilancio è uno spreco o viene speso in modo utile dipende solamente dalle scelte, sovrane, dei cittadini elettori.

Di sicuro c’è ancora moltissimo da fare per rendere il Comites più visibile e capace di affrontare i numerosi e seri problemi della comunità italiana più grande al mondo.

Noi vogliamo rendere il COMITES di Londra un’istituzione trasparente, utile e in prima linea al servizio dei cittadini italiani nel Regno Unito, capace di interpretarne esigenze e aspirazioni e di promuovere una sana integrazione con un presidio di difesa dei diritti post-Brexit.

Per questa ragione vi chiediamo di partecipare alle prossime elezioni del Comites scegliendo e scegliendo bene da chi farvi rappresentare.

Qui potete trovare i nostri candidati e qui il nostro programma.

Registratevi entro il 3 Novembre seguendo le istruzioni di questo link.

E il 3 Dicembre contiamo sul vostro aiuto per fare arrivare in Consolato il vostro plico con barrato il simbolo di Moving Forward e sei preferenze dei vostri candidati preferiti.

I consiglieri di Moving Forward – Democrazia Bene Comune


What does Brexit mean to you?

I consiglieri della lista Moving Forward nel Comites di Londra sono lieti di presentare il concorso culturale What Does Brexit Mean to You? organizzato dal Comites di Londra in sinergia con la campagna Take a Break from Brexit.

 

 

 

 

 

“Brexit means Brexit” è la famosa espressione con cui la prima ministra Theresa May ha simbolicamente chiuso la discussione sulle implicazioni della scelta effettuata dal popolo britannico nel referendum del 23 Giugno del 2016. Ma a 3 anni dal Referendum nessuno può dire di sapere con certezza cosa significhi quella parola e nel caos generalizzato in cui versa il Regno Unito, la Brexit significa qualcosa di diverso per ciascuno di noi.

Sicuramente La Brexit rappresenta una grande fonte di incertezza e di cambiamento per i nostri connazionali nel Regno Unito, le cui vite sono spesso vissute a cavallo tra l’Italia e la loro residenza britannica. In molti modi, la Brexit rappresenta la sfida più grande mai affrontata dalla comunità italiana e da quelle europee in Gran Bretagna, il cui significato rimette in discussione la stessa identità di molti di noi.

Per questa ragione il Comites di Londra ha ritienuto fondamentale creare un’occasione per lasciare esprimere ai cittadini il senso di quanto sta accadendo. Mai come durante una crisi è la dimensione artistica quella capace di catturare e facilitare l’espressione di tensioni e desideri latenti, che rischiano di generare ansie e stress se non lasciati liberi di essere espressi e rappresentati.

Per questo il Comites di Londra organizza, in sinergia con gli altri Comites del Regno Unito e in partnership con la campagna Take a Break from Brexit, un concorso culturale, intitolato What does Brexit mean to you?, in cui una giuria composta da intellettuali italiani in Inghilterra giudicherà i lavori artistici che i cittadini vorranno mandare.

Saranno ammesse foto, illustrazioni, fumetti, video, racconti e qualunque altro opera che esprima il significato evanescente di questa parola dalle mille implicazioni. Il concorso stato lanciato a inizio Marzo e sarà chiusa con una premiazione al Consolato Italiano di Londra il 24 Maggio 2019, a cavallo tra la data delle elezioni europee in Italia e quelle, possibili ma ancora incerte, nel Regno Unito.

Clicca qui per il regolamento completo del concorso o per inviare la tua opera.

TRE ANNI DI COMITES: il bilancio del gruppo di Moving Forward e le nostre idee per il futuro

a poco più di tre anni dall’inizio del nostro lavoro volontario nel Comites, è venuto il momento di un bilancio  su questa esperienza di impegno civico. Non è stato facile scriverlo, come del resto poche cose sono state facili in questi tre anni lunghi e faticosi…come scoprirete scorrendolo. Buona lettura!

La nascita di Moving Forward e le elezioni.

MOVING FORWARDDemocrazia Bene Comune nasce nel Settembre 2014 per iniziativa di un gruppo di cittadine e cittadini per lo più di nuova emigrazione che si aggregano per rappresentare la comunità italiana in Inghilterra alle elezioni per il rinnovo del Comites di Londra.

I COMITES sono lunico organo democratico di rappresentanza delle comunità italiane all’estero e il governo italiano aveva annunciato, dopo 5 anni di rinvii, le elezioni per il Dicembre 2014. Allora, molti di noi, come molti dei cittadini residenti all’estero in particolare di nuova emigrazione, sapevamo a malapena dell’esistenza di questo organo di rappresentanza.

Moving Forward nasce innanzitutto per rilanciare il COMITES e aprirlo ai nuovi cittadini arrivati in Inghilterra con l’ondata migratoria che da 5 anni porta a Londra quasi duemila italiani al mese. Democrazia Bene Comune per noi significava che ogni istituzione va difesa dal disinteresse e dall’incuria e che il Comites della comunità di italiani più grande al mondo potesse essere un avamposto di democrazia, il laboratorio in cui sperimentare un modo nuovo di intendere la rappresentanza all’estero.

In un momento storico critico per l’integrazione europea e per il futuro di una società britannica aperta e accogliente ritenevamo che un Comites gestito in modo moderno e innovativo potesse giocare un ruolo significativo per fare ascoltare la voce di una comunità di cittadini europei. Per questo Moving Forward mette insieme un gruppo di persone unite da una comune visione progressista in una lista civica, giovane, con uguale rappresentanza di genere, rappresentativa di diverse storie e provenienze sociali, attive nel mondo della cultura, dell’associazionismo e della politica.

La campagna elettorale si rivela piena di ostacoli: prima rimandata ad Aprile da un decreto last minute, poi ostacolata da una strutturale mancanza di informazione da parte delle istituzioni e da modalità elettorali burocratiche fin quasi a disincentivare il voto, infine complicata da un ricorso contro la nostra lista dichiarato illegittimo soltanto a poche settimane dal voto. Nonostante ciò alle elezioni la nostra lista conquista quasi il 30% dei voti validi eleggendo 5 consiglieri su 18: la capolista Martina Di Simplicio (456 preferenze personali), Andrea Pisauro (359), Tipu Golam Maula (325), Clara Caleo Green (278) e  Laura De Bonfils (320). Ad arrivare prima è la lista moderata Mani Unite, espressione della vecchia emigrazione con esponenti del precedente Comites, che elegge 7 consiglieri.


 

Inizio dei lavori.

Alla prima seduta del Comites l’incontro tra rappresentanti della nuova e vecchia immigrazione si apre con molta diffidenza, forse specchio di due mondi che si conoscono poco anche nella realtà quotidiana. Per superare lo stallo dovuto alle divisioni presenti tra le altre liste e con l’entusiasmo e la disponibilità all’impegno dei neofiti, Moving Forward offre la candidatura a Presidente di Andrea Pisauro su un programma di radicale rinnovamento. Dopo aver preso 9 voti sui 10 necessari alla prima votazione, in seconda battuta Andrea viene superato da Pietro Molle della lista Mani Unite per 7 a 8. Eleggiamo tuttavia Martina Di Simplicio come rappresentante nell’esecutivo, motivati a impegnarci per far lavorare seriamente il Comites tanto collaborando quanto facendo opposizione critica e costruttiva, linea confermata nella prima assemblea di Moving Forward dai sostenitori della lista e dai rappresentanti delle organizzazioni che l’hanno promossa.

Le prime riunioni sono dedicate all’approvazione del Regolamento del Comites, all’elezione del tesoriere Fabiani, e al riassesto finanziario del Comites (che aveva ereditato dalla passata gestione un passivo di oltre £7000). Il nostro contributo porta ad una riduzione delle molte spese inutili (da un collegamento internet “business” a un conto bancario da £300 l’anno). Accanto a questo ci impegniamo da subito affinché sia migliorata la comunicazione del Comites con i cittadini e, seppur con fatica sempre di fronte all’immancabile diffidenza della lista Mani Unite, riusciamo a far eleggere Laura de Bonfils alla Presidenza della commissione comunicazione. Il lavoro di Laura porta alla creazione del primo sito e della prima pagina facebook del Comites di Londra.


 

Lavori in corso: la nuova immigrazione.

Alla fine del 2015 Moving Forward propone un progetto che viene finanziato con un contributo integrativo di £4000 volto alla realizzazione di video informativi di supporto alla nuova immigrazione. Otteniamo che per la prima volta siano bandite pubblicamente le posizioni di supporto amministrativo al Comites e per la realizzazione dei video informativi, con selezione trasparente a cui si sono dedicati i nostri consiglieri. Inoltre supervisioniamo lo stage di uno studente che lavora alla stesura di guide informative per chi cerca casa, lavoro o accesso al welfare nel Regno Unito.

 

Grazie ai video, pubblicati sul canale youtube del Comites, un italian@ appena arrivato nel Regno Uniot può ottenere informazioni in pochi minuti su come trovare una casa, un lavoro, accedere al welfare e votare nel Regno Unito, potendo poi approfondire i vari temi sulle guide messe a disposizione sul sito del Comites.

 


 

Lavori in corso: servizi consolari e comunità italo-bengalese.

Intanto, il servizio consolare di Londra è allo stremo a causa di risorse assolutamente inadeguate alle richieste della comunità che il Ministero stenta a riconoscere. Insieme a tutte le liste del Comites tentiamo di spronare il Consolato all’innovazione, anche se restano problemi strutturali che portano al fallimento i tentativi di rendere il sistema più efficiente (vedi la gestione della prenotazione per il rinnovo passaporti).. Moving Forward incontra le istituzioni per rappresentare le istanze complesse della comunità italo-bengalese, cercando di organizzare un incontro pubblico nella stessa comunità a Ilford, rimandato a causa della neve.

Lavori in corso: Brexit e referendum costituzionale.

Nel corso del 2016 Clara Caleo Green passa il testimone a Marco Beranzoni, il primo dei non eletti per un pugno di preferenze, meritandosi il plauso unanime della lista. Moving Forward si impegna nella campagna europeista che precede il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Dopo la Brexit proponiamo di organizzare dibattiti in vista del referendum costituzionale del Dicembre 2016 in cui diffondere anche informazioni sullo stato delle negoziazioni e sui diritti dei cittadini europei nel Regno Unito.

Di fronte alla crescente preoccupazione della comunità rispetto alla Brexit, e all’inerzia del resto del Comites, in una affollata assemblea aperta di Moving Forward nasce la proposta di organizzare una campagna di lobby e assistenza sul tema della Brexit. Il 29 Marzo 2017 nasce così Together Forward – Italians for European Rights in the UK: movimento plurale della comunità italiana che inizia a collaborare con le associazioni di cittadini UE per l’organizzazione di eventi di assistenza legale e informazione sulla Brexit e per fare lobby per la difesa dei diritti di cittadinanza UE post-Brexit presso istituzioni britanniche, italiane ed europee. Dimitri Scarlato, presidente di Together Forward, entra dopo alcuni mesi a far parte del Comites, subentrando come primo dei non eletti a Laura de Bonfils (trasferitasi a Bruxelles).

Nel giugno 2017 presentiamo al Comites una mozione per l’istituzione di una commissione Brexit, chiedendo che le poche risorse economiche e umane del Comites vengano interamente dedicate all’informazione dei cittadini sulla Brexit e ad azioni di lobby per la difesa dei diritti degli italiani nel Regno Unito. Ancora una volta veniamo ostacolati dai rappresentanti del CGIE e dalla maggioranza del Comites. I motivi dell’opposizione restano incomprensibili tanto che il Presidente Molle dopo aver rifiutato di mettere in votazione questa mozione a giugno, a settembre 2017 istituisce poi un’analoga commissione Brexit, e ne entrano a fare parte Martina Di Simplicio, Andrea Pisauro e Dimitri Scarlato.

Nel novembre 2017 la Commissione Brexit approva una posizione comune del Comites, dopo un intenso lavoro di mediazione. Con il consigliere Ezio Fabiani prepariamo un nuovo progetto per il 2018 che ottiene fondi integrativi per realizzare un aggiornamento sulla normativa in corso inerente ai diritti dei cittadini europei e sulle negoziazioni della Brexit. Il progetto diretto dal consigliere Fabiani viene finanziato e viene selezionato a lavorarvi un consulente specializzato. Tuttavia, nonostante le richieste di Moving Forward la Commissione Brexit non viene convocata dal Presidente Molle, che comincia a istruire i lavori di consulenza sulla Brexit senza coinvolgere gli altri consiglieri fino all’aprile 2018.


Procedure e bilanci.

In questi tre anni, abbiamo più volte lamentato con la maggioranza una gestione estremamente approssimativa, a partire dalla convocazione e organizzazione delle riunioni, dall’incapacità di delegare che ha spesso rallentato la conclusione dei progetti, e dalla mancanza di consultazione dei membri del Comites con una tempistica adeguata sulle decisioni importanti. Anche quando le nostre richieste di un deciso cambiamento sono rimaste senza risposta, abbiamo continuato a cercare di portare avanti iniziative e collaborare con senso di responsabilità. Nell’Aprile 2018, Il Presidente Molle ha emesso un comunicato stampa su una vicenda di cronaca dai connotati etici estremamente complessi e delicati senza alcuna consultazione dei membri dell’esecutivo, esempio paradigmatico della sua concezione personalistica del Comites e della trascuratezza per le più elementari procedure democratiche. Questo episodio e l’ennesima assenza di chiarimenti in proposito hanno portato alle dimissioni di Martina Di Simplicio, supportate da tutto il gruppo, dall’esecutivo del Comites.

 

Il Comites è un organismo da cambiare profondamente, congiuntamente a una profonda revisione degli istituti di rappresentanza degli italiani all’estero. Non ha compiti consultivi statutari di rilievo che ne giustifichino l’esistenza istituzionale, e per le sue modalità di elezione rimane scarsamente rappresentativo della cittadinanza di cui dovrebbe portare le istanze. La sua elezione deve avvenire dopo una campagna di informazione reale a tutti gli italiani residenti all’estero da parte del Governo e dei Consolati, e non con la clandestina pre-iscrizione a liste elettorali separate e che di fatto limitano l’elettorato a chi il Comites lo conosce già. Inoltre, nessuna istituzione dello stato italiano è tenuta a rispondere a richieste o pareri del Comites: questo significa che la capacità di influenza del Comites è estremamente limitata e dipende strettamente dalle persone che lo dirigono, dalla loro abilità di aggregare, fare networking e lobby.

 

A tre anni dall’elezione, ci domandiamo se con le poche risorse a sua disposizione e fondandosi sul solo lavoro volontario il Comites di Londra avrebbe mai avuto la capacità di raggiungere, informare e farsi portavoce davvero di tutta la circoscrizione consolare di Londra e delle sue complessità. Un lavoro impossibile per cinque consiglieri di Moving Forward in particolare in condizioni di scarsa sintonia con il resto del Comites, la cui guida rimane insufficiente a rispondere alle esigenze di una comunità sempre più grande.

In queste circostanze riteniamo che la priorità sia spostare quante più risorse possibili su un’unica semplice linea di iniziative focalizzate sulla Brexit. Come Moving Forward ci impegneremo nel Comites a organizzare incontri in tutto il territorio della circoscrizione consolare di Londra per informare sui progressi Brexit insieme agli esperti di Together Forward e dei the3million, nonché in collaborazione con le risorse offerte dall’Ambasciata.

Ed in chiusura, lo scandalo COASIT

Proprio nelle settimane in cui completavamo questo report abbiamo assistito all’ennesima allucinante vicenda italiana, con la liquidazione improvvisa dell’ente gestore dei corsi di lingua italiana, il COASIT, in quello che appare un vero e proprio 8 Settembre dell’insegnamento dell’Italiano in Gran Bretagna. Qui è possibile trovare il nostro comunicato con la richiesta immediata di chiarimenti a COASIT, governo e Consolato e una proposta all’insegna della trasparenza per superare l’empasse che ha lasciato oltre 50 insegnanti senza stipendo e 5000 studenti senza insegnamento. Una vicenda sulla quale non abbasseremo l’attenzione, insieme ai colleghi di ItalUk e ai tanti altri sconcertati dalla situazione.

 

Liquidazione COASIT è 8 Settembre dell’insegnamento italiano in UK. Ora chiarezza per le famiglie, giustizia per gli insegnanti, trasparenza per tutta la comunità

Una vicenda sconcertante quella che ha portato alla liquidazione del Coasit, l’ente gestore ufficialmente finanziato dal Ministero degli Esteri per promuovere l’insegnamento della lingua italiana in Inghilterra. Il Coasit ha improvvisamente interrotto, con una decisione per molti versi inspiegabile, i corsi di lingua a Maggio 2018, lasciando quasi 5000 studenti senza lezioni (a ridosso degli esami GCSE ed A-Levels) e non pagando le ultime mensilità a più di 50 docenti qualificati.

Durante la riunione del Comites di Londra 22 giugno, è stato visionata la proposta di richiesta fondi del Coasit (allegato 1 e 2), per l’espressione del parere consultivo. Una proposta che non è apparsa sufficientemente dettagliata, come ha lasciato perplessi che nessun membro del suddetto ente sia venuto a riferire per quale motivo i corsi sono stati improvvisamente chiusi e quali errori sono stati commessi nella gestione delle risorse economiche. Per questo motivo, e per l’assenza di una relazione sulla qualità dei corsi, i consiglieri della lista Moving Forward hanno deciso di astenersi nella votazione, che seppur non vincolante e solamente consultiva, determina una posizione per la quale non avevamo abbastanza elementi necessari ad esprimersi favorevolmente o contrari.

La vicenda assume connotati farseschi quando, alla fine di giugno il Coasit annuncia la chiusura, con un comunicato in cui denuncia il taglio del finanziamento pubblico responsabile per 2/3 del bilancio (circa 420 mila euro l’anno), ponendo fine a un lavoro di costruzione durato quasi 50 anni di una rete di quasi 200 scuole. Nessuna reazione del Consolato o del Governo in quello che appare come un vero e proprio 8 settembre dell’insegnamento dell’italiano in Gran Bretagna, una resa istituzionale su tutti i fronti che lascia le famiglie prive di un servizio importante, abbandona gli insegnanti in attesa di stipendio e contribuisce a minare l’immagine del nostro Paese verso le autorità e scuole inglesi che non riceveranno gli affitti delle aule e le spese per servizi e personale per mantenere aperte le scuole la sera.

Moving Forward si unisce dunque ai tanti che chiedono con forza la massima chiarezza su quanto accaduto, a partire da una relazione accurata in merito alla gestione del Coasit, alla supervisione del Consolato e a una spiegazione pubblica del perché il Ministero abbia improvvisamente rifiutato di erogare i fondi.

La lista Moving Forward propone inoltre un bando pubblico e trasparente per trovare al più presto un nuovo ente gestore, che sia in grado di continuare a promuovere l’insegnamento della lingua italiana nel Regno Unito. Moving Forward s’impegna anche a far sì che i docenti vengano retribuiti delle mensilità arretrate, o che vengano riassorbiti nel nuovo ente gestore da noi proposto. Siamo fermamente contrari a soluzioni raffazzonate, vogliamo chiarezza per le famiglie, giustizia per gli insegnanti, trasparenza per tutta la comunità.

Dimissioni della nostra rappresentante in esecutivo

Oggi la nostra rappresentante nell’esecutivo del Comites di Londra, Martina Di Simplicio, ha rassegnato le proprie dimissioni (qui la sua lettera al Presidente Molle).

Si tratta di una decisione pienamente condivisa da tutto il gruppo, le cui ragioni affondano in una radicata diversità di vedute, espressa in numerosissime occasioni alla Presidenza, rispetto alle modalità di gestione del Comites.

Nei prossimi giorni pubblicheremo su questa pagina un report sui nostri tre anni di attività nel Comites in cui spiegheremo le ragioni di questa scelta e illustreremo la nostra linea da qui in avanti.

11 Settembre nuova seduta del Comites di Londra

Una nuova seduta del Comites di Londra, è stata convocata dal presidente Pietro Molle per l’11 Settembre, alle ore 11 pm ed al seguente indirizzo: 136 Clerkenwell Road, London EC1R 5DL, con il seguente ODG:

1. Discussione e deliberazioni in merito alle iniziative intraprese e/o da intraprendere in relazione al recente terremoto avvenuto in Centro Italia;
2. Analisi ed approvazione del bilancio preventivo;
3. Discussione e delibrazione in merito alla proposta di Moving Forward relativa ad incontri itineranti in tema di “Brexit” e del prossimo referendum;
4. Programmazione delle attivita’ da finanziare nei mesi di ottobre, novembre e dicembre p.v.;
5. Approvazione dei verbali delle recenti sedute del Comites;
6. Varie ed eventuali;

A discrezione del Presidente della seduta: interventi del pubblico.

Nei prossimi giorni pubblicheremo su questo sito un resoconto della riunione.
Ricordiamo inoltre che le sedute del Comites sono pubbliche (art.5 comma 5 della Legge 286/2003).
Consigliamo tuttavia per ragioni logistiche chi volesse assistere alla riunione di avvertire i nostri rappresentanti all’indirizzo: movingforward.london@gmail.com.

[Brexit? No thanks] Another Europe is Possible

Sabato 9 Aprile 2016 si è tenuto a Londra il primo meeting nazionale di Another Europe is Possible, una campagna nazionale transpartitica che sostiene il punto di vista progressista a sostegno del “REMAIN” al referendum sull’uscita del Regno Unito dall’UE previsto per il 23 Giugno. La campagna è coordinata dal giovane attivista e ricercatore Luke Cooper ed è stata lanciata da un appello firmato anche dai dirigenti delle sezioni britanniche di SEL e Syriza.anothereurope2

Another Europe is Possible sostiene un’Europa sociale contrapposta a quella “delle banche” voluta da Cameron. Lo slogan è “Remain to change”: più democrazia e trasparenza nel processo decisionale europeo (la Commissione dovrebbe avere più potere contro i veti incrociati dei singoli Stati), l’Europa va cambiata perché la politica dell’austerity non funziona, il mercato lasciato a sé stesso alimenta la crisi. Ma se l’UE così com’è non funziona, ciò è soprattutto per colpa dei governi nazionali, a partire da quello britannico, più preoccupati di render conto a mercati e banche che ai cittadini.

Nel primo dibattito della giornata la leader del Green Party of England and Wales Natalie Bennett, l’europarlametare Labour Lucy Anderson e il portavoce europeo della confederazione dei sindacati Steve Turner hanno controbattuto agli argomenti dei sostenitori del Brexit, convinti che un UK fuori dall’UE sarebbe più forte. Al contrario solo stando al tavolo decisionale dell’UE si può aver peso e il Brexit avrebbe come conseguenza lo stralcio degli accordi in vigore e la rinegoziazione a condizioni peggiori.

Il secondo dibattito della mattinata ha visto intervenire il TTIP campaigner Sam Fowles e la leader di Syriza UK Marina Prentoulis che hanno ricordato le ragioni per cui la UE, spazio di democrazia, libera circolazione delle persone, diritti umani, rule of law e pace (che non va mai data per scontata), pur con tutti i suoi difetti, va difesa con i denti. L’UE è fondamentale non solo perché molti temi dell’agenda globale (cambiamento climatico, multinazionali, migrazioni) non rispettano i confini nazionali e non si possono affrontare senza solidarietà e cooperazione transnazionale, ma anche perchè standard importanti nel campo dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente, della proprieta pubblica di servizi essenziali, sono un argine fondamentale alle politiche dei Tories.

In un referendum che sta diventando sempre più un voto sull’immigrazione, la campagna di Another Europe fa particolare attenzione ai diritti dei migranti, europei e non.  “L’UK può fare di più sul fronte dell’accoglienza a profughi e rifugiati” ha ribadito più volte Zoe Gardner (attivista per i diritti dei rifugiati). Durante il meeting c’è stata la toccante testimonianza di Mohammed Ateek, rifugiato siriano e ora attivista per i diritti dei migranti, che ha raccontato la storia di amici e parenti cui era stato negato il diritto d’asilo, alcuni dei quali annegati nel viaggio clandestino verso le spiagge europee. La campagna è molto attenta alla difesa dei diritti anche dei cittadini europei in UK, ai quali, in caso di Brexit, potrebbe in linea di principio essere applicata la nuova norma voluta da Theresa May che lega il permesso di residenza al reddito. Tutti gli interlocutori hanno ribadito che questa misura sarebbe inaccettabile e che Another Europe farà campagna per spiegarne le conseguenze catastrofiche sul mondo dell’insegnamento, della ricerca e della sanità.anothereurope

La campagna si presenta viva e capace di accendere gli entusiasmi degli elettori piu radicali. Nel complesso, una grande occasione di democrazia partecipativa in cui ci si è confrontati sulla complessità della questione europea.  Tutte le informazioni per la campagna sono disponibili su www.anothereurope.org, dove si può sottoscrivere la campagna e partecipare ai gruppi locali. Moving Forward la sosterrà con una donazione. Potete aumentare il sostegno alla campagna da parte della comunità italiana mandandoci un contributo tramite Paypal inserendo “another europe” come reference (clicca sul bottone Paypal in alto a destra).

Prossimi appuntamenti: una grande conferenza a Londra, alla presenza dello shadow Chancellor John McDonnell, di Yanis Varoufakis e di Caroline Lucas MP, il prossimo 28 Maggio. Save the date!

 

 

Mozione sul Referendum per la permanenza del Regno Unito nella EU

Nel Giugno di quest’anno si terrà molto probabilmente il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. E’ una questione di capitale importanza per gli interessi e i valori della comunità italiana in UK. Crediamo sia giusto che il Comites impegni le sue energie e risorse per una serie di iniziative. Proponiamo di:

  • informare la comunità sul referendum, in particolare gli italiani che in virtù di un doppio passaporto con un paese del Commonwealth, potranno votare. Occorre scrivere una lettera ai cittadini con doppia cittadinanza  in cui spiegare, in italiano e in inglese, le modalità di voto.
  • discutere con la comunità del referendum, organizzando un incontro pubblico, alla presenza magari dell’Ambasciatore e del Console e di studiosi esperti della situazione, in cui rispondere a tutte le domande.
  • coinvolgere la comunità nella campagna. Lanciare il progetto “We are Britalians, we are Europeans” in cui il Comites organizza uno spazio virtuale per dare una voce alla comunità. Anche se non votiamo possiamo comunque dire la nostra in modo intelligente e sensibile.

Mozione approvata all’unanimità nella riunione del 5 Febbraio 2016