Intervista a Marco Beranzoni

MarcoBeranzoniPerché hai deciso di candidarti alle elezioni dei Comites?
Avendo trascorso gli ultimi 16 anni a Londra ho avuto modo di vedere com’è cambiata l’immigrazione dal nostro paese e quanto possa essere utile oggi un organo come il Comites, fino ad ora sconosciuto dalla maggior parte degli italiani. Il Comites può fare molto per gli italiani all’estero specialmente a Londra, la capitale europea con il più alto numero di italiani. La voglia di poter dare il mio aiuto concreto alla comunità italiana londinese mi ha spinto a presentare la mia candidatura nella lista Moving Forward.

I Comites sono da sempre considerati come organi di rappresentanza della comunità tradizionale. Come credi che possa cambiare il loro funzionamento sotto la guida di Moving Forward?
Votando la nostra lista i primi tre cambiamenti che il cittadino italiano a Londra potrà notare da subito saranno: un aiuto sociale concreto grazie al sostegno offerto dalla nostra lista per risolvere problematiche relative ai servizi consolari; un impegno culturale per valorizzare la comunità italiana con iniziative che mettano in risalto il talento di tanti italiani nel Regno Unito; massima trasparenza sulla gestione dei fondi stanziati per questo organo grazie a bilanci online.

Come è nata la lista Moving Forward?
Moving Forward è una lista civica giovane e particolarmente mista sia sul punto di vista culturale dei candidati che in termini di background professionale. La voglia di cambiamento e la necessità di poter garantire alla comunità italiana londinese dei nuovi servizi fino ad ora sconosciuti ci ha unito ed ha dato vita alla nostra lista.

Su quali temi si sta concentrando la campagna di Moving Forward?
Il nostro programma è principalmente focalizzato sui seguenti punti: Integrazione e Società, con aiuto pratici per la nuova immigrazione; Trasparenza, grazie al pubblico accesso dei conti da parte del cittadino; Cultura, Impresa e Lavoro con iniziative che promuovono l’italianità nella società britannica; Democrazia per proteggere i diritti di voto e la rappresentazione degli italiani nel Regno Unito ed in Europa.

Cosa spinge un Italiano all’estero ad impegnarsi politicamente per l’italia?
Nonostante la mia lunga permanenza nel Regno Unito rimango e sono un cittadino italiano. Poter dare il mio contributo all’Italia ed ai miei connazionali che risiedono nel Regno Unito è un impegno civico al quale non voglio rifiutare. Il desiderio di poter lasciare un futuro migliore alle nuove generazioni che arrivano dal nostro paese è la mia principale motivazione.

Come credi che il tuo background possa influire positivamente nei Comites?
Aver vissuto a Londra per tanti anni mi ha dato modo di conoscere profondamente questa bellissima città ed allo stesso tempo di scoprire la carenza di servizi per gli italiani che un organo come il Comites potrà e dovrà colmare. Inoltre, grazie alla mia carriera professionale contribuirò assicurando la massima trasparenza sulle decisioni prese dalla nostra lista.

Da Italiana/o all’estero hai provato gioie e dolori di questa condizione. Cosa credi che COMITES possano fare per migliorare la situazione?
Principalmente ascoltare la nuova immigrazione e prenderne atto dando un’adeguata accoglienza ai cittadini italiani che arrivano nel Regno Unito; instaurare un adeguato spazio culturale ed assicurare che i diritti di democrazia per i nostri connazionali nel Regno Unito ed in Europa vengano sempre rispettati.

Come vedi i Comites tra 5 anni?
Grazie al contributo di Moving Forward sono fiducioso che il Comites sarà visto in 5 anni come un organo essenziale e soprattutto utile ai cittadini italiani che decideranno di partire dall’Italia per intraprendere un’esperienza nel Regno Unito.

Se un giorno i Comites fossero eliminati invece?
Non sarei favorevole a tale decisione. Se i Comites fossero eliminati sarebbe necessario investire più risorse negli organi consolari per assicurare che questi possano sostenere al meglio tutte le esigenze di una comunità italiana all’estero in continua crescita.

Intervista a Clara Caleo Green

ClaraCaleoGreen

Perchè hai deciso di candidarti con Moving Forward?Mi sono candidata quando mi sono resa conto che la lista era composta da varie realtà professionali. Sono convinta che tutti insieme si possa veramente fare la differenza per la comunità italiana tanto molteplice, soprattutto i cittadini più ‘indifesi’.

Quali sono i primi 3 temi su cui vorresti che il nuovo Comites si impegnasse?Casa, Lavoro e Scuola: il che significa che Moving Forward deve sempre essere vigile e aggiornata, anche tramite l’utilizzo dei social media. Al contempo, deve trovare il tempo per indicare ai cittadini il sentiero da seguire.

Come credi che il tuo background possa influire positivamente nei Comites?Sono a Londra da 50 anni ed ho visto la fatica ad inserirsi di coloro che sono arrivati sprovveduti e senza alcun appoggio. Ne ho aiutati parecchi ma senza avere dietro un ‘ufficio/forza’ a cui appoggiarmi è stata una fatica talvolta inutile. Moving Forward è la forza necessaria ed indispensabile ad ottenere risultati e la mia esperienza personale potrebbe aiutare i nuovi arrivati ad evitare percorsi inutili.

Come credi che i Comites possano migliorare la vita dei giovani italiani nel Regno Unito?
Se i Comites sono veramente attivi su tutto il territorio potranno indirizzare i giovani laddove devono essere indirizzati a seconda delle esigenze di ciascuno. Questo comporta l’ impegno da parte nostra forse attraverso una ‘surgery’ con orari stabiliti per un appuntamento.

Intervista a Tipu Golam Maula

GolamMaula_Tipu

Perchè hai deciso di candidarti con Moving Forward?

Ho deciso di candidarmi con MOVING FORWARD perché è una lista di candidati giovani e propone idee nuove per servire la comunità italiana che risiede a Londra.
Quali sono i primi 3 temi su cui vorresti che il nuovo Comites si impegnasse?

A mio avviso le 3 priorità su cui il nuovo Comites si deve impegnare sono:
a) Organizzare una riunione coinvolgendo le associazioni impegnate a servire la comunità italiana a Londra per comprendere le richieste dei cittadini verso il consolato.
b) Migliorare il servizio di prenotazione degli appuntamenti per facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi del consolato.
c) Portare i servizi vicino ai cittadini.

Se verrai eletto, quali competenze porterai nei Comites?

Ho alle spalle un’esperienza di 13 anni come rappresentante sindacale all’interno di un’azienda di 450 dipendenti. Questa esperienza è stata fondamentale per formare la mia capacità di trattare con enti e istituzioni.

Perché un elettore dovrebbe votarti? Elenca 3 motivi
I tre motivi principali per cui un elettore dovrebbe votare per me sono:
a) Sono una persona che ama aiutare le persone e l’ho dimostrato lavorando a stretto contatto con la comunità.
b) Penso di essere e rappresentare a pieno il carattere multietnico di una città come Londra.
c) Ho una lunga esperienza nella negoziazione e nella mediazione interculturale, capacità che ritengo entrambe fondamentali per un candidato nelle liste dei Comites.

Intervista a Martina Di Simplicio

Martina_diSimplicio

Perché hai deciso di candidarti alle elezioni dei Comites?

Perché ha senso che la comunità italiana – oltre a votare per le elezioni comunali inglesi – abbia un luogo di rappresentanza locale in quanto italiani, dove portare istanze specifiche che riguardano i nostri diritti e doveri di cittadini italiani all’estero. E se questo organo di rappresentanza non funziona (come i precedenti COMITES di cui nessuno sapeva niente fino alle elezioni) è necessario mettersi in gioco ed accogliere la sfida di far funzionare.

 

I Comites sono da sempre considerati come organi di rappresentanza della comunità tradizionale. Come credi che possa cambiare il loro funzionamento sotto la guida di Moving Forward?

Noi non abbiamo interessi precostituiti, prassi o poteri da conservare o difendere. Siamo curiosi e anche un po’ ingenui. Vogliamo sopratutto capire chi sono e di cosa hanno bisogno le migliaia di nuovi italiani in Gran Bretagna ma anche come la vecchia immigrazione possa aiutare a farli integrare.  Possiamo lavorare come tramite perché siamo in contatto e possiamo parlare con tutti i gruppi. Cambieremo i comites facendo precedere ogni azione e decisione da consultazioni con la comunità e rendendo pubblica e trasparente ogni intervento preso o sollecitato dai COMITES.

Su quali temi si sta concentrando la campagna di Moving Forward?

Spingere il consolato a monitorare caratteristiche e bisogni dell’immigrazione italiana ad oggi in Gran Bretagna e creare un piano di servizi adeguati a questi bisogni, inclusi chiedere che vengano stanziati fondi adeguati dal governo italiano.

Fare comunità: promuovere iniziative culturali e dibattiti. Queste situazioni aggregative cercano di riunire le varie anime degli italiani in GB (artisti, ricercatori, gruppi regionali) mettendoli a confronto con a comunità britannica con l’obiettivo di promuovere un nuovo senso e sentimento dell’essere europei

Cosa spinge un Italiano all’estero ad impegnarsi politicamente per l’Italia?

Constatare quanto valore e apporto in termini di lavoro, cultura, coesione sociale, ricchezza noi italiani portiamo all’estero anche grazie a diverse condizioni che sono offerte qui (di diritti, di lavoro ecc), e quindi voler offrire indietro al proprio paese le conoscenze e le esperienze maturate nel paese che li ospita affinché la stessa valorizzazione delle persone avvenga anche in Italia.

Come credi che il tuo background possa influire positivamente nei Comites?

Da sempre il mio modo di fare politica è molto ‘sindacale’, ovvero incentrato sugli aspetti concreti e sulle difficoltà di un comunità nel suo quotidiano (sul luogo di lavoro o in un luogo geografico fa poca differenza) e su come risolverne i problemi, mettendo insieme interessi diversi per trovare soluzioni praticabili. Questo sarà fondamentale per far tenere unite nei comites tutte le anime dell’immigrazione e offrire soluzioni concrete al consolato.

Come vedi i Comites tra 5 anni?

Presenti, conosciuti, con una buona pagina web e uno sportello informativo, snelli ma efficienti, lo strumento di stimolo e critica per avere un consolato funzionale e moderno. E poi promotori di poche iniziative di qualità che offrano alla società inglese la migliore rappresentazione di come gli Italiani contribuiscono a renderla migliore (ad esempio un grande ‘festival’ tematico all’anno)

Se un giorno i Comites fossero eliminati invece?

Se un giorno fossero eliminati dovremo inventarci qualcos’altro. I COMITES possono apparire ridondanti nel numero e nelle modalità elettive, ma la necessità di un luogo ufficiale e democraticamente eletto di interfaccia tra i cittadini italiani e il consolato rimane. Sopratutto dati i numeri dell’immigrazione. Non si tratta di dare voce a qualche migliaio di persone, si tratta di darla a mezzo milione di persone solo a Londra!