Intervista a Andrea Pisauro

AndreaPisauroCome è nata la lista Moving Forward?
Dal desiderio di un gruppo di cittadini impegnati, principalmente ma, non esclusivamente nei circoli di SEL e del PD di Londra, di fare qualcosa per affrontare l’emergenza sociale legata all’imponente flusso migratorio dall’Italia al Regno Unito e l’emergenza politica legata alla crescente ondata di xenofobia e euroscetticismo che pervade il paese. È nata così una esperienza civica unita da un programma e da una comune cornice valoriale che coinvolge associazioni di attori, ricercatori, musicisti, una parte della comunità regionale sarda e la straordinaria realtà della comunità italo-bengalese di Londra. Una lista con un forte taglio generazionale che vuole ridare slancio a un organismo democratico semiclandestino e quasi del tutto sconosciuto per la nuova emigrazione.

I Comites sono da sempre considerati come organi di rappresentanza della comunità tradizionale. Come credi che possa cambiare il loro funzionamento sotto la guida di Moving Forward?
Ebbene sì, porteremo un po’ di freschezza, un po’ di modernità, un po’ di professionalità nel Comites. Sarà, udite udite, possibile sapere quando si riunisce e di cosa discute. Basterà, indovinate un po’, cercare su google, per trovare sito con i contatti facebook/twitter/email e i verbali delle riunioni (provate ora, per credere). Ma la rivoluzione non si fermerà alla trasparenza, anche finanziaria, con bilanci e bandi prontamente pubblicati online. Il nostro “sportello del cittadino” farà da tramite tra i cittadini e il Consolato per organizzare servizi più chiari, efficienti, trasparenti. Saremo presenti capillarmente sui social network, non dovranno essere i cittadini a trovare noi, saremo noi a trovare loro!

Su quali temi si sta concentrando la campagna di Moving Forward?
Sicuramente quello della trasparenza con l’iniziativa dello Sportello del Cittadino. Non meno importante la solidarietà; saremo in prima linea insieme al Consolato nel consolidare esperienze come Primo Approdo e promuoveremo iniziative analoghe su alloggi, lavoro e welfare. Il cardine della nostra campagna è quello della promozione di un’integrazione intelligente, sociale e politica. Sul piano culturale con iniziative come il Festival della Britalian Culture, che valorizzi e promuova le esperienze più interessanti. Sul piano politico con il rapporto annuale sullo stato dell’emigrazione italiana nel Regno Unito, una sorta di censimento che vogliamo produrre integrando i dati AIRE e del governo britannico per rendere accessibile al dibattito pubblico nel Regno Unito il contributo economico sociale e culturale del mezzo milione di residenti italiani.

Come vedi i Comites tra 5 anni?
Non ci limiteremo a contribuire a rendere i servizi consolari della città italiana più grande al mondo (fuori dall’Italia) accessibili in modo semplice a tutti. Il nostro Comites diventerà il centro dell’elaborazione politica e culturale della comunità italiana, favorendo l’integrazione e la partecipazione politica di tutti i residenti di lingua o passaporto italiano. Alle elezioni locali come all’eventuale referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea, in cui faremo attivamente campagna per garantire il voto ai cittadini comunitari residenti. Tra 5 anni il Comites di Londra, fin qui semisconosciuto ai più, sarà un modello di integrazione politica in chiave europeista per tutti i Comites d’Europa. Dateci fiducia!

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Siamo un gruppo di cittadini che lavorano per continuare a migliorare e rinnovare il COMITES di Londra, dopo l'esperienza dei passati 6 anni. Vogliamo rappresentare tutti i cittadini italiani progressisti residenti a Londra, nel resto dell'Inghilterra del Sud e in Galles.

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