I nostri 5 consiglieri partono con entusiasmo, ma si scontrano con la “vecchia politica”

Il 3 Dicembre, grazie al vostro sostegno, sono stati eletti 5 nostri consiglieri: Elena Remigi, Dimitri Scarlato, Germana Canzi, Golam Maula Tipu e Anna Cambiaggi.

La nostra lista è risultata seconda, al 30%, con 1159 voti e 5 consiglieri, dopo la lista di Mani Unite che domina il Comites da decenni e per molto tempo è stata l’unica lista nelle elezioni: 1399 voti (6 consiglieri). Fanno seguito Insieme per Cambiare con 870 voti (4 consiglieri) e il Movimento Italiano in Europa 714 voti (3 consiglieri).

Ringraziamo tutti i nostri candidati non eletti per l’impegno speso e soprattutto i nostri elettori. Abbiamo avuto un appoggio molto forte da parte di varie persone della comunità italiana meno rappresentata fino ad ora nei Comites ma molto importante nel contesto dell’emigrazione italiana in Inghilterra – il mondo della ricerca universitaria, la cultura e il mondo delle ONG.

La nostra lista è stata anche sostenuta da diversi candidati della folta e storica comunità italiana di Bedford, i cui elettori ringraziamo (non ci dimenticheremo delle vostre istanze). Siamo anche orgogliosi di aver ottenuto un considerevole numero di voti della comunità italo-bengalese in rappresentanza del fatto che una larga parte degli Italiani in Inghilterra e Galles non sono nati in Italia, ed è importante riflettere e sostenere nei Comites questa diversità delle nostre comunità.

Il nostro approccio collegiale

Elena Remigi, la nostra capolista, ha immediatamente – all’indomani del risultato – contattato vari neo eletti e capolista, per sentire che idea di Comites avessero, e per proporre alla lista Mani Unite, in quanto lista con più voti, un lavoro di cooperazione e di forte convergenza sui punti del programma che riguardano i cittadini, i servizi consolari ecc. Come Moving Forward abbiamo sempre sottolineato l’importanza di lavorare in armonia con tutte le liste e valorizzare tutti, con l’intenzione di proporre un lavoro collegiale e basato sul consenso nel nuovo Comites, all’insegna dell’ottimo lavoro svolto in armonia dai consiglieri dei vari gruppi nel Comites uscente, a partire dal 2018.

In preparazione della prima riunione del 16 Dicembre 2021, in cui si sarebbe eletto l’esecutivo del Comites, nonostante la nostra volontà di sostenere un presidente di Mani Unite nella persona di Alessandro Gaglione, avendo egli ricevuto il maggior numero dei voti, abbiamo saputo di conversazioni dietro le quinte tra le altre liste, volte ad escluderci da qualunque carica di rilievo attraverso un vero e proprio “veto” nei nostri confronti, le motivazioni del quale non ci sono state spiegate.

La prima riunione del 16 Dicembre è stata quindi, purtroppo, uno spettacolo poco edificante in cui noi abbiamo cercato di fare pressione perché i motivi del veto nei confronti della nostra lista fosse discusso pubblicamente e in maniera trasparente. E’ inutile fare riunioni aperte al pubblico o in livestream, se poi la maggior parte delle conversazioni e decisioni importanti avvengono dietro le quinte. Noi siamo per la trasparenza.

Alla riunione difatti non è stata data la possibilità alla nostra lista di discutere la ragione per cui avremmo voluto Elena Remigi alla vice presidenza: l’enorme esperienza sulla protezione dei diritti dei cittadini nella Brexit, e il fatto che si tratti di una persona che, avendo già un profilo mediatico, potrebbe aiutare i Comites a farsi conoscere maggiormente; il fatto che pochi cittadini li conoscano è motivo di molte critiche e uno dei motivi principali per cui c’è troppa poca affluenza al voto.

Francesca Doria della lista Insieme per Cambiare, arrivata terza alle elezioni, dopo Moving Forward, ha ricevuto i voti  di due delle altre liste, mentre Elena Remigi ha ricevuto solo i voti della nostra. Secondo le regole dei Comites questo ha determinato che andasse a lei la vice presidenza.

Ovviamente a livello di principio, siamo contenti del fatto che la vice presidenza sia andata a una donna di una lista nuova nei Comites. Ma rimane in fatto che nessuno dei candidati per l’esecutivo e’ stato presentato come si deve, e non c’e’ stata nessuna discussione; e’ chiaro che la decisione su chi dovesse ottenere cariche di rilievo era stata gia’ presa dalle altre liste dietro le quinte.

Purtroppo, pur augurando buon lavoro alle persone elette nelle varie cariche, riteniamo che questa maniera di agire sia caratteristica della vecchia politica dei Comites. Difatti, già a seguito delle precedenti elezioni, ci furono interferenze politiche simili volte ad escludere Moving Forward. Solo dal 2018 le cose cambiarono, e grazie a questo spirito di collaborazione fu possibile nei Comites portare avanti dei progetti interessanti e davvero d’impatto, soprattutto grazie all’inclusione del nostro consigliere uscente Andrea Pisauro. L’ultimo progetto coordinato da Pisauro è infatti un rapporto sull’impatto di pandemia e Brexit sugli Italiani in Gran Bretagna, presentato pochi giorni fa all’Istituto Italiano di Cultura.  Numerosi altri progetti culturali e di ricerca portati avanti anche dai consiglieri Dimitri Scarlato, Marco Beranzoni e Golam Tipu sono elencati nei nostri resoconti su questo sito.

Purtroppo la situazione di spiacevole tensione e’ continuata con la riunione straordinaria del 29/12/21, convocata per discutere di due situazioni di ineleggibilita’ tra i consiglieri eletti. La legge e’ chiara, a nostro avviso, sul fatto che questi due consiglieri non siano eleggibili – uno per avere gia’ fatto parte di Comites per due mandati consecutivi, e uno per la sua carica professionale di coordinamento di un patronato, che creerebbe un potenziale conflitto di interessi.

Purtroppo, essendo in minoranza, non siamo riusciti a far rispettare dei principi che riteniamo fondamentali per un Comites credibile senza potenziali conflitti di interesse. Non abbiamo nessun interesse particolare a insistere, oltre alla trasparenza: se i due consiglieri si dovessero dimettere, i posti vacanti verrebbero assegnati a candidati delle loro liste, non alla nostra. Non cerchiamo il conflitto con le altre liste per il gusto di farlo, e anzi rimaniamo aperti alla collaborazione futura: la nostra motivazione su questa questione e’ esclusivamente volta a cercare di sfatare certe accuse che vengono fatte ai Comites di essere dominati da “sempre le stesse facce” e di essere poco trasparenti e con conflitti di interessi.

Ci stiamo prendendo una pausa di riflessione per decidere cosa sarà necessario fare, e per questo ci scusiamo anche del ritardo nel postare questo blog dopo le elezioni. Intanto, vorremmo dire ai nostri elettori che noi comunque andiamo avanti a difendere i diritti dei cittadini e a fare pressione per il miglioramento dei servizi consolari. Stiamo comunque lavorando su una serie di idee e faremo certamente tutto ciò che sarà possibile per portare avanti quello che abbiamo promesso nel nostro programma.