Intervista a Tipu Golam Maula

GolamMaula_Tipu

Perchè hai deciso di candidarti con Moving Forward?

Ho deciso di candidarmi con MOVING FORWARD perché è una lista di candidati giovani e propone idee nuove per servire la comunità italiana che risiede a Londra.
Quali sono i primi 3 temi su cui vorresti che il nuovo Comites si impegnasse?

A mio avviso le 3 priorità su cui il nuovo Comites si deve impegnare sono:
a) Organizzare una riunione coinvolgendo le associazioni impegnate a servire la comunità italiana a Londra per comprendere le richieste dei cittadini verso il consolato.
b) Migliorare il servizio di prenotazione degli appuntamenti per facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi del consolato.
c) Portare i servizi vicino ai cittadini.

Se verrai eletto, quali competenze porterai nei Comites?

Ho alle spalle un’esperienza di 13 anni come rappresentante sindacale all’interno di un’azienda di 450 dipendenti. Questa esperienza è stata fondamentale per formare la mia capacità di trattare con enti e istituzioni.

Perché un elettore dovrebbe votarti? Elenca 3 motivi
I tre motivi principali per cui un elettore dovrebbe votare per me sono:
a) Sono una persona che ama aiutare le persone e l’ho dimostrato lavorando a stretto contatto con la comunità.
b) Penso di essere e rappresentare a pieno il carattere multietnico di una città come Londra.
c) Ho una lunga esperienza nella negoziazione e nella mediazione interculturale, capacità che ritengo entrambe fondamentali per un candidato nelle liste dei Comites.

Interviste ai candidati

Abbiamo chiesto ai nostri candidati di parlarci del perché si sono candidati per i Comites ecco cosa ci hanno detto.

Nei prossimi giorni pubblicheremo tutte le interviste: Stay tuned!

Martina Di Simplicio

Tipu Golam Maula

Clara Caleo Green

Marco Beranzoni

Luigi Jacopo Borrello

Federica Benassi

Tecla Castella

Simone Douani

Chiara Ceolin

Giampiero Giacomel

Laura de Bonfils

Andrea Pisauro

Ilenia Pampaloni

Dimitri Scarlato

Massimo Ungaro

 

Intervista a Martina Di Simplicio

Martina_diSimplicio

Perché hai deciso di candidarti alle elezioni dei Comites?

Perché ha senso che la comunità italiana – oltre a votare per le elezioni comunali inglesi – abbia un luogo di rappresentanza locale in quanto italiani, dove portare istanze specifiche che riguardano i nostri diritti e doveri di cittadini italiani all’estero. E se questo organo di rappresentanza non funziona (come i precedenti COMITES di cui nessuno sapeva niente fino alle elezioni) è necessario mettersi in gioco ed accogliere la sfida di far funzionare.

 

I Comites sono da sempre considerati come organi di rappresentanza della comunità tradizionale. Come credi che possa cambiare il loro funzionamento sotto la guida di Moving Forward?

Noi non abbiamo interessi precostituiti, prassi o poteri da conservare o difendere. Siamo curiosi e anche un po’ ingenui. Vogliamo sopratutto capire chi sono e di cosa hanno bisogno le migliaia di nuovi italiani in Gran Bretagna ma anche come la vecchia immigrazione possa aiutare a farli integrare.  Possiamo lavorare come tramite perché siamo in contatto e possiamo parlare con tutti i gruppi. Cambieremo i comites facendo precedere ogni azione e decisione da consultazioni con la comunità e rendendo pubblica e trasparente ogni intervento preso o sollecitato dai COMITES.

Su quali temi si sta concentrando la campagna di Moving Forward?

Spingere il consolato a monitorare caratteristiche e bisogni dell’immigrazione italiana ad oggi in Gran Bretagna e creare un piano di servizi adeguati a questi bisogni, inclusi chiedere che vengano stanziati fondi adeguati dal governo italiano.

Fare comunità: promuovere iniziative culturali e dibattiti. Queste situazioni aggregative cercano di riunire le varie anime degli italiani in GB (artisti, ricercatori, gruppi regionali) mettendoli a confronto con a comunità britannica con l’obiettivo di promuovere un nuovo senso e sentimento dell’essere europei

Cosa spinge un Italiano all’estero ad impegnarsi politicamente per l’Italia?

Constatare quanto valore e apporto in termini di lavoro, cultura, coesione sociale, ricchezza noi italiani portiamo all’estero anche grazie a diverse condizioni che sono offerte qui (di diritti, di lavoro ecc), e quindi voler offrire indietro al proprio paese le conoscenze e le esperienze maturate nel paese che li ospita affinché la stessa valorizzazione delle persone avvenga anche in Italia.

Come credi che il tuo background possa influire positivamente nei Comites?

Da sempre il mio modo di fare politica è molto ‘sindacale’, ovvero incentrato sugli aspetti concreti e sulle difficoltà di un comunità nel suo quotidiano (sul luogo di lavoro o in un luogo geografico fa poca differenza) e su come risolverne i problemi, mettendo insieme interessi diversi per trovare soluzioni praticabili. Questo sarà fondamentale per far tenere unite nei comites tutte le anime dell’immigrazione e offrire soluzioni concrete al consolato.

Come vedi i Comites tra 5 anni?

Presenti, conosciuti, con una buona pagina web e uno sportello informativo, snelli ma efficienti, lo strumento di stimolo e critica per avere un consolato funzionale e moderno. E poi promotori di poche iniziative di qualità che offrano alla società inglese la migliore rappresentazione di come gli Italiani contribuiscono a renderla migliore (ad esempio un grande ‘festival’ tematico all’anno)

Se un giorno i Comites fossero eliminati invece?

Se un giorno fossero eliminati dovremo inventarci qualcos’altro. I COMITES possono apparire ridondanti nel numero e nelle modalità elettive, ma la necessità di un luogo ufficiale e democraticamente eletto di interfaccia tra i cittadini italiani e il consolato rimane. Sopratutto dati i numeri dell’immigrazione. Non si tratta di dare voce a qualche migliaio di persone, si tratta di darla a mezzo milione di persone solo a Londra!

 

Formiche intervista il nostro presentatore Andrea Pisauro

L’intervista di Federico Quadrelli al nostro presentatore per www.formiche.net

formiche

Ad Aprile 2015 gli italiani nel mondo potranno rinnovare i propri rappresentanti nei Com.It.Es, ma in pochi sanno di cosa si parla. Sono enti che dovrebbero rappresentare i cittadini italiani nei contesti stranieri in cui si trovano. Sono elettivi e quindi, per quanto non conosciuti dalle nuove generazioni di migranti, sono organi rappresentativi delle istanze delle comunità italiane. Ma è davvero così?

Ho deciso così di rivolgere alcune domande ad uno che nei Com.It.Es ha deciso di impegnarsi a fondo. Per capirne le ragioni. L’intervistato è Andrea Pisauro presentatore della lista Moving Forward – Democrazia Bene Comune per il Comites di Londra.

Continua a leggere su Formiche

Moving Forward riammessa alle elezioni dal Tar!!!

La lista Moving Forward – Democrazia Bene Comune per il Comites di Londra e’ stata riammessa alle elezioni per il Comites di Londra in seguito a un’ordinanza della terza sezione del TAR del Lazio.

La lista era stata esclusa da un provvedimento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale “di data e motivazione non note”, della cui esistenza Moving Forward era stata informata via mail lo scorso 23 Dicembre. Il provvedimento di esclusione faceva seguito a un “ricorso” rivolto in data 31.10.2014 al Ministero e su richiesta dello stesso, dal Console generale d’Italia a Londra avverso le decisioni del comitato elettorale circoscrizionale (CEC) che aveva invece ammesso la lista Moving Forward. Nodo del “ricorso” la firma di una concittadina che aveva sottoscritto la lista per la quale la data di iscrizione all’AIRE non coincideva con l’inizio della sua residenza londinese.

Immediatamente la lista, tramite il suo presentatore Andrea Pisauro, si attivava per presentare ricorso al TAR del Lazio e ottenere l’annullamento del provvedimento di esclusione. Il tribunale amministrativo ha oggi deciso di accogliere l’istanza, “disponendo la sospensione degli atti impugnati e la conseguente ammissione con riserva della lista Moving Forward alla competizione elettorale”.

“Termina cosi un lungo periodo di violazione della par condicio tra le liste concorrenti”, afferma Roberto Stasi, il rappresentante della lista nella CEC. “Siamo entusiasti di poter essere in gara per dare voce alle tante, diverse, emigrazioni italiane nel Regno Unito, a partire da quella piu’ giovane e fragile.”

 

Programma Moving Forward 2015

Programma

Il nostro programma si fonda su valori progressisti e democratici: trasparenza, rappresentanza, integrazione e valorizazzione della comunità, solidarietà.

Nei Comites vogliamo collaborare in maniera attiva e propositiva con il Consolato, per migliorare i servizi già presenti e, se possibile, crearne di nuovi e piu mirati. In particolare:

Integrazione e solidarietà

Non vogliamo che la risposta ai fenomeni di crescente intolleranza ed euroscetticismo della nuova destra britannica sia la nascita di un sentimento nazionalista italiano. Per incentivare invece una sana integrazione sociale e politica di tutte le nuove ondate migratorie promuoveremo:

  • un monitoraggio della popolazione italiana nel Regno Unito, incrociando i dati dell’AIRE con quelli del NIN e studiandone la distribuzione geografica e socio-economica con l’obiettivo di un rapporto sull’immigrazione italiana per le istituzioni britanniche, che sia la prima e piu’ efficace risposta alla retorica populista dello UKIP.
  • il rafforzamento dell’iniziativa Primo Approdo, che diventi un appuntamento regolare, monitorato e capace di adattarsi alle esigenze dell’immigrazione che cambia; che sia affiancata da servizi mirati per le le fasce piu’ deboli dell’immigrazione (Primo lavoro, Primo alloggio, guida corretta al welfare UK).
  • iniziative sulla valorizzazione della cultura anglo-italiana (vedi ‘Cultura, impresa e lavoro’)
  • una propaganda a favore della permanenza del Regno Unito in Europa, che inevitabilmente sarà presto all’ordine del giorno in questo paese.

Trasparenza

La funzione primaria del Comites è quella di rapportarsi alle rappresentanze diplomatiche-consolari. Stimoleremo il consolato a trasformarsi in una casa di vetro e a rendere trasparente l’uso delle risorse e le procedure decisionali, promuovendo:

  • uno sportello del cittadino per raccogliere segnalazioni di disservizi e problemi inerenti al funzionamento del Consolato
  • una discussione pubblica sull’utilizzo delle risorse da parte del Ministero degli Affari Esteri  nel Regno Unito, per interrompere i tagli paradossali che hanno già falcidiato la rete consolare a fronte di sempre maggiori bisogni inascoltati dei cittadini italiani.
  • una nuova comunicazione citizen-friendly delle attività di Consolato, Ambasciata e Istitituto di Cultura, anche con una strategia moderna di diffusione di informazioni sui social network.

Cultura, impresa e lavoro

Vogliamo valorizzare la cultura italiana in tutte le sue forme, dalla lingua, agli artisti di avanguardia, alla tradizione popolare in particolare dando spazio alle differenze regionali. Cultura italiana significa anche valorizzazione del lavoro, della produzione scientifica e intellettuale. Vogliamo collaborare con l’Istituto Italiano di Cultura e con gruppi e associazioni di professionisti per rinnovare l’offerta di iniziative che promuovono quello che fanno gli italiani nel Regno Unito e capire di quali servizi hanno bisogno, ad esempio tramite:

  • un festival della cultura angloitaliana, in collaborazione anche con le istituzioni britanniche, che metta in luce la specificità culturale degli artisti italiani in UK, talenti costretti ad abbandonare il nostro paese, ma pieni di idee e creazioni che formano un’identità ibrida, ponte tra vari mondi.
  • iniziative e servizi (ad esempio eventi informativi specifici per chi vuole aprire un’attività nel Regno Unito) per promuovere e sostenere l’imprenditoria che innova e crea, dal settore agroalimentare all’alta moda, dall’industria culturale all’alta tecnologia.
  • iniziative e servizi che sostengano il bilinguismo.

Democrazia

Faremo battaglia per una riforma organica di tutto il sistema della rappresentaza degli italiani all’estero. Il sistema dell’AIRE è palesemente superato dai fatti e serve garantire con urgenza il diritto di voto a tutti i detentori di un passaporto italiano al di fuori del territorio nazionale tramite:

  • una riforma del voto all’estero, con la creazione di un registro elettorale ad hoc contestualmente all’indizione dei comizi elettorali, due mesi prima del voto.
  • una riforma di tutti i meccanismi di presentazione delle liste, la cui burocrazia al momento ostacola drammaticamente l’esercizio della democrazia.
  • una battaglia politica per il riconoscimento dell’importante funzione che la rappresentanza italiana in Europa potrebbe esercitare nel processo di integrazione europeo; perché non immaginare ad esempio che i parlamentari eletti dalle comunità estere abbiano accesso alle assemblee legislative del paese in cui sono stati eletti?

Ci sentiamo immigrati che non vogliono essere né esclusi né marginali, ma attivi e creativi nel disegnare il proprio ruolo per l’Italia e per il Regno Unito. Partiamo dal riprenderci e trasformare il nostro unico organo di rappresentanza ufficiale, spolveriamo i COMITES per dimostrare che anche un’istituzione quasi sconosciuta può diventare utile a dare voce e servizio a una comunità. We think we should be Moving Forward. Per una Democrazia bene comune!